Insalata di farro con tonno, pomodorini e noci

L’insalata di farro con tonno, pomodorini e noci rappresenta una gustosa alternativa da consumare in sostituzione della pasta o del riso. Essendo un piatto freddo, essa viene particolarmente gradita nei mesi estivi, ma ciò non toglie il fatto che possa essere consumata ugualmente anche nei mesi freddi. Si tratta di una pietanza a basso carico glicemico e, in quanto tale, ampiamente consigliata per chi sta seguendo un piano alimentare ipocalorico. Grazie inoltre al contenuto di grassi polinsaturi di tale piatto, conferitogli particolarmente dalle noci secche e dal tonno, si presta piuttosto bene ad essere consumato da chi ha valori di colesterolo e di trigliceridi superiori rispetto alla norma. L’insalata di farro possiede inoltre delle buone quantità di fosforo, di vitamina A (importante per la vista e per la pelle) e di vitamina B12 (necessaria per il corretto funzionamento del sistema nervoso e per la sintesi dei globuli rossi).

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INGREDIENTI (3 PORZIONI):

  • 200 g farro
  • 90 g tonno sottolio sgocciolato
  • 10 g olio extravergine di oliva
  • 150 g pomodorini
  • 10 g noci secche
  • 15 g basilico

 

PROCEDIMENTO

Lavare il farro accuratamente, scolarlo e cuocerlo in acqua abbondante leggermente salata per circa 20-30 minuti. Al termine della cottura scolarlo e lasciarlo raffreddare.

 

Nel frattempo preparare il resto degli ingredienti: sgocciolare accuratamente il tonno e tagliare i pomodori a cubetti, riponendoli in una terrina insieme all’olio e alle erbe aromatiche.

 

Versarvi il farro, amalgamare il tutto e prima di ultimare la preparazione aggiungere delle foglie di basilico e delle noci secche sminuzzate.

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VALORI NUTRIZIONALI

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L’importanza delle noci per l’apparato cardiovascolare (e non solo)


Le noci, alimento prezioso della nostra Dieta Mediterranea, apportano all’organismo umano molteplici effetti benefici. Esse rientrano nella categoria della frutta secca insieme alle mandorle, nocciole, pistacchi, arachidi, ecc.  e in quanto tali possiedono un elevato contenuto di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi. Questi ultimi, suddivisibili in Omega-3 ed Omega-6, apportano notevoli beneficiper la salute umana in quanto migliorano la circolazione sanguigna, riducono il rischio di malattie cardiovascolari (tra cui l’infarto del miocardio), regolano gli eventuali stati infiammatori, hanno proprietà antiaritmiche e impattano fortemente sui livelli di trigliceridi e di colesterolo circolante. Un regolare consumo di noci infatti è in grado sia di promuovere la riduzione dei livelli di colesterolo LDL (noto per le sue proprietà aterogene, ovvero in grado di innescare il processo di aterosclerosi), sia di incrementare i livelli sanguigni di colesterolo HDL ( comunemente noto come colesterolo “buono” in quanto in grado di smaltire gli eccessi di colesterolo LDL accumulatosi nella periferia dell’organismo).walnuts-552975_1920

Le noci possiedono anche delle buone quantità di vitamine e sali minerali utili per il nostro organismo: tra queste vanno citate le vitamine A, E, B2, B9, B12 ed tra i sali minerali il calcio, lo zinco, il fosforo, il potassio, il ferro ed il magnesio. La presenza di nutrienti quali fitosteroli, composti fenolici e vitamina E conferisce a tali frutti una spiccata attività antiossidante in grado di contrastare i radicali liberi derivanti dall’invecchiamento cellulare mentre la vitamina B9 (o acido folico) potenzia i benefici apportati sull’apparato cardiovascolare riducendo i livelli di omocisteina presente nel circolo sanguigno.

Le noci, dal punto di vista nutrizionale, contengono anche l’arginina: tale aminoacido promuovendo la dilatazione dei vasi sanguigni è in grado di ridurre la pressione arteriosa e favorire l’afflusso di sangue agli organi (consentendone una migliore ossigenazione) e ciò rende tali frutti alquanto indicati nei soggetti sportivi.

Gli effetti positivi sulla salute umana sono anche riconducibili al fatto che il consumo regolare di noci:

  • riduce l’insulino-resistenza e dunque il rischio di sviluppare il diabete mellito;
  • apporta innumerevoli nutrienti indispensabili nel corso di una gravidanza (quali l’acido folico, gli omega-3, ecc.);
  • sembra avere un ruolo protettivo nei confronti di alcune forme tumorali;
  • sembra apportare dei benefici nel caso di affezioni dermatologiche su base infiammatoria quali l’acne;
  • migliora le prestazioni fisiche;

Al fine di sfruttare al meglio le potenzialità di tale frutta secca, sarebbe opportuno consumarne una quantità giornaliera pari a circa 20 g (circa 4-6 noci), da integrare a fine pasto oppure da consumare negli spuntini. Tuttavia è doveroso ricordare che un eccedente consumo di noci, dato il loro elevato potere calorico, andrebbe sconsigliato nei soggetti in stato di obesità.

I benefici della vitamina D per la salute umana

La vitamina D, nota anche come “vitamine del sole”, è l’unica ad essere sintetizzata dall’organismo umano grazie all’azione della luce solare: l’esposizione ai raggi ultravioletti è infatti in grado di innescare, a livello WomanInSundell’epidermide, la conversione del precursore della Vitamina D (7-deidrocolesterolo) in un intermedio che, grazie a delle reazioni enzimatiche che avvengono in corrispondenza del fegato e dei reni, viene trasformato nella forma attiva e funzionale della vitamina D, che prende il nome di vitamina D3 o colecalciferolo. La vitamina D3, aldilà dell’esser stimolata dai raggi solari, si può rinvenire in molteplici alimenti di originevitd animale quali l’olio di fegato di merluzzo, i pesci grassi (tra cui il salmone, il tonno, lo sgombro, le sardine e l’aringa), la carne di maiale e di vitello, il fegato, le uova, il latte intero ed i formaggi a pasta dura. La forma dell’ergocalciferolo o vitamina D2 è invece riscontrabile in alcuni prodotti di origine vegetale quali i funghi.

Alcune condizioni possono tuttavia determinare una carenza di tale vitamina, quali la scarsa esposizione alla luce solare, l’insufficiente apporto di alimenti contenenti adeguati livelli di vitamina D, l’età avanzata, le diete a ridotto apporto di grassi, l’insufficienza renale cronica ed il malassorbimento lipidico.

La vitamina D svolge un ruolo fondamentale per il metabolismo del calcio corporeo: essa stimola a livello intestinale l’assorbimento del calcio e del fosforo presente negli alimenti promuovendo la mineralizzazione della matrice ossea. É infatti ampiamente noto che la carenza di vitamina D nei bambini, seppur rara, si associa con la comparsa di rachitismo, ovvero una condizione patologica le cui manifestazioni cliniche sono rappresentate da un inarcamento delle gambe e della colonna vertebrale. Negli adulti tale carenza determina una condizione analoga, l’osteomalacia, ove la ridotta mineralizzazione ossea è causa di deformità scheletriche e dolori ossei. La carenza di vitamina D inoltre costituisce un importante fattore di rischio per l’osteoporosi, patologia che predispone ad un elevato rischio di fratture.

Sulla base delle evidenze ottenute da diversi studi scientifici, la vitamina D sembrerebbe rivestire un ruolo cruciale nella prevenzione di alcune forme tumorali: il riscontro di livelli leggermente elevati di vitamina D nel sangue non solo ridurrebbe l’incidenza del carcinoma del colonretto e del cancro alla mammella ma prolungherebbe altresì la sopravvivenza dei soggetti ammalati.

La vitamina D assume inoltre una particolare rilevanza nel contesto delle malattie cardiovascolari: ridotti livelli circolanti di tale vitamina sono stati ampiamente correlati con l’ipertensione arteriosa, con la sindrome metabolica e con l’aumentato rischio di infarto del miocardio, scompenso cardiaco, malattie coronariche ed ictus cerebrale. Per ridurre il rischio cardiovascolare sarebbe dunque importante garantire all’organismo umano sempre un adeguato apporto di vitamina D.

Da numerosi trials clinici è stato constatato che ridotti livelli di vitamina D nel sangue risulterebbero anche aumentare il rischio di insorgenza del diabete negli adulti; tuttavia sono necessari ancora ulteriori studi al fine di dimostrare l’effetto benefico di tale vitamina nel trattamento dei pazienti diabetici.

I benefici della vitamina D sulla salute umana si sono dimostrati essere molteplici. L’importanza di un adeguato livello di tale vitamina è stata anche documentato relativamente alla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), malattia infiammatoria cronica del sistema nevoso centrale. Tra i diversi fattori di rischio predisponenti tale patologia figurerebbero anche i bassi valori di vitamina D nel circolo sanguigno e da studi scientifici si è appurato che la supplementazione con tale vitamina è in grado sia di ridurre l’incidenza della SLA del 41-70% , sia di ridurre altresì il numero di ricadute dei pazienti affetti da tale patologia.

La vitamina D inoltre ricopre un ruolo cruciale anche nel corso della gravidanza ed i benefici da essa apportati sono notevoli sia per la salute della gestante che per quella del nascituro. Adeguati livelli di tale vitamina infatti riducono il rischio di diabete gestazionale, pre-eclampsia e parto pretermine.

Sulla base di tali dati è pertanto possibile affermare che la vitamina D riveste un ruolo determinante per il benessere dell’organismo umano ed i benefici che è possibile trarre da una dieta contenente diverse fonti alimentari ricchi di tale vitamina sono molteplici: essa infatti riduce il rischio di insorgenza di numerose patologie, tra cui l’osteoporosi, le malattie cardiovascolari ed il diabete, e contribuisce al mantenimento di un buon stato di salute.