Hamburger di miglio e cavolfiore

Il miglio è un cereale appartenente alla famiglia delle Graminacee privo di glutine. Data tale caratteristica, esso è un alimento ideale per chi è affetto da intolleranza al glutine (celiachia). La ricetta che segue può essere adattata per i celiaci sostituendo il pangrattato con quello specifico ottenuto dal pane privo di glutine (realizzato con farina di riso, farina di mais o con una miscela di più farine). Dato inoltre il ridotto contenuto in nichel, tale primo piatto è ben tollerato da chi soffre di allergia al nichel La pietanza ha un ridotto apporto di grassi, dei quali la gran parte sono monoinsaturi, mentre la componente glucidica è per lo più rappresentata da carboidrati complessi. Costituisce inoltre un’ottima fonte di ferro e magnesio.

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INGREDIENTI

  • 80 g miglio decorticato
  • 200 g cavolfiore
  • 20 g pangrattato
  • 10 g olio extravergine di oliva
  • 1 spicchio d’aglio
  • erbe aromatiche secche q.b.
  • sale q.b.

PROCEDIMENTO

Lavare accuratamente il miglio e farlo cuocere in un pentolino per circa 20-30 minuti con dell’acqua leggermente salata, rispettando le quantità riportate nella confezione del miglio sull’acqua da utilizzare.

Nel frattempo lessare il cavolfiore, farlo scolare e lasciarlo cuocere per circa 5-10 minuti in una padella, in presenza di uno spicchio d’aglio tritato, al fine di far evaporare l’acqua in eccesso derivante dalla bollitura. Una volta che il miglio si sarà riassorbito tutta l’acqua di cottura, toglierlo dalla fiamma e riporlo all’interno di una terrina: aggiungervi il cavolfiore, l’olio extravergine di oliva e delle erbe aromatiche e mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo.

Dare all’impasto la forma di due hamburger, cospargere con il pangrattato e riporlo in una teglia precedentemente rivestita da carta da forno. Far cuocere in forno preriscaldato per circa 30 minuti a 180 °C.

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Allergia al nichel: come gestirla con la giusta alimentazione

Il nichel è un metallo pesante ampiamente adoperato per la realizzazione di numerosi oggetti ed utensili di uso quotidiano quali orologi, cellulari, bigiotteria, cerniere lampo, monete, bottoni, stoviglie, pentole, chiavi, ecc. Il suo largo impiego deriva dal fatto che esso è resistente sia alla corrosione che alle alte temperature e tali caratteristiche lo rendono un costituente ideale di svariate leghe metalliche, tra cui rientra l’acciaio inossidabile. Aldilà del suo utilizzo a fini industriali, il nichel si trova in quantità estremamente variabili anche nel suolo e nelle acque e, come conseguenza di ciò, la sua presenza si riscontra anche nei prodotti alimentari animali e vegetali derivanti da tali fonti.

L’allergia al nichel si può presentare in diverse modalità:

  • attraverso una Dermatite Allergica da Contatto (DAC);
  • mediante la Sindrome dell’Allergia Sistemica al Nichel (SNAS).

La Dermatite Allergica da Contatto si manifesta sotto forma di eczema nelle sedi cutanee che vengono frequentemente a contatto con il metallo in questione, come i lobi delle orecchie (orecchini), i polsi (orologi), la regione ombelicale (bottoni e cerniere), ecc. Tra i principali sintomi si hanno la comparsa di prurito, l’arrossamento, la formazione di vescicole e successivamente la desquamazione e l’indurimento della pelle. La SNAS invece si presenta, dal punto di vista clinico, sia con sintomi cutanei che extracutanei; i sintomi cutanei consistono in eruzioni cutanee eczematose che solitamente compaiono in distretti corporei non precedentemente esposti al contatto con il nichel e tra le sedi più comunemente colpite dalle lesioni si hanno il palmo delle mani, la pianta dei piedi, i margini laterali delle dita, il collo e le pieghe dei gomiti. I sintomi extracutanei possono invece essere molto eterogenei fra loro ed interessare vari organi, quali l’apparato digerente (con nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, meteorismo, ecc.), l’apparato respiratorio (con rinite ed asma), ecc.

Nei soggetti affetti da allergia al nichel un valido aiuto può derivare da una dieta a basso contenuto di nichel.  Essa è infatti in grado di migliorare la sintomatologia  tipica dei soggetti allergici. Conoscere l’esatta quantità di tale metallo negli alimenti ingeriti tuttavia risulta essere difficoltoso in quanto la sua concentrazione varia enormemente in base al tipo di terreno in cui sono stati coltivati i prodotti vegetali, all’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti sintetici, alla contaminazione del suolo da rifiuti urbani e in funzione delle attrezzature adoperate nella lavorazione e nella trasformazione dei prodotti alimentari.

Sulla base degli studi scientifici condotti tra gli alimenti a maggior contenuto in nichel sono:

  • Cacao e cioccolato
  • Legumi
  • Frutta secca
  • Cibi inscatolati
  • Molluschi
  • Farina integrale, crusca
  • Avena
  • Spinaci

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Tra gli alimenti a medio contenuto in nichel si hanno:

  • aringhe, tonno, sgombro, salmone
  • lievito in polvere
  • pomodoripomodori
  • carote
  • vino rosso
  • pere
  • asparagi
  • broccoli
  • arance

L’alimentazione di un soggetto affetto da allergia al nichel dovrebbe dunque prevedere una riduzione del consumo degli alimenti maggiormente ricchi di tale metallo; inoltre sarebbe importante valutare, insieme ad uno specialista, il grado di tollerabilità del proprio organismo alle diverse quantità di nichel per consentire al soggetto di consumare degli alimenti che, seppur aventi precise quantità di tale metallo, ne contengano una dose (tollerabile dal loro organismo) non in grado di innescare la comparsa dei sintomi caratteristici di tale allergia.